Il 94% degli uomini italiani intervistati da Kleresca ritiene molto o abbastanza importante avere una pelle del viso sana e tonica ma anche che le rughe non rappresentino un problema da nascondere.

La propensione a un trattamento dermatologico è maggiore nei quarantenni, purché non vi siano effetti collaterali e i risultati siano veloci.

Attenti alla propria immagine e in cerca di uno stile salutare. Questo si potrebbe pensare osservando i dati dell’indagine realizzata da Kleresca, azienda attiva in campo dermatologico, sul rapporto degli uomini italiani con il proprio viso a partire da un campione rappresentativo della popolazione.

Prendersi cura della pelle è una priorità

Secondo i risultati dell’indagine, la salute della pelle del viso è un argomento a cui gli uomini prestano sempre più attenzione: avere una pelle sana e tonica, indipendentemente dall’età e dai segni del tempo, è “abbastanza importante” per il 52% degli intervistati e per il 43% è addirittura prioritario. Una cura maggiore avviene nella fascia tra i 36 e i 45 anni, dove un italiano su due ritiene “molto importante” che la pelle abbia un aspetto sano.

La metà degli intervistati inoltre, ritiene che il benessere del viso sia strettamente legato al proprio stile di vita: il 52% afferma infatti che avere un tenore attivo ed equilibrato è il modo migliore di prendersi cura della pelle. Il 38% invece utilizza creme specifiche.

 “Gli uomini sono certamente più attenti alla salute e all’aspetto della pelle del viso rispetto al passato, specialmente quelli tra i 36 e 45 anni che si trovano a fare i conti con i primi segni del tempo”, commenta dottor Gianluigi Simonelli, specialista dermatologo.

Segni del tempo: un’espressione della propria identità a cui non rinunciare

L’avanzare del tempo non rappresenta un problema. Solo l’11% degli intervistati vive con disagio rughe e linee sottili, tanto da sentire la necessità di coprirle, mentre per il 33% non sono un problema e per ben il 56% fanno parte integrante della propria identità.

Tale dato raggiunge il 64% quando ci si focalizza sulla fascia d’età 46-65, la quale mostra un approccio più sereno verso i segni del tempo rispetto agli uomini tra i 36 e i 45 anni. Solamente il 6% degli intervistati invece considera rughe un’imperfezione da nascondere.

Quella dei 36-45 è inoltre la fascia più aperta all’utilizzo di trattamenti dermatologici o chirurgici con un dato che si attesta intorno al 40%. Più restii invece sono gli uomini tra i 46 e i 65: solo il 25% sarebbe disposto a sottoporsi a questo tipo di trattamenti, mentre ben il 45% si dice contrario, soprattutto a causa di possibili effetti collaterali.

Effetti collaterali? No, grazie

Secondo il 40% degli intervistati, a principale caratteristica del “trattamento ideale” è quella di non avere effetti collaterali. Si aspetta invece un risultato immediato il 30% degli uomini, mentre per il 21% non deve provocare dolore o fastidio.

“Anche se gli approcci alla cura della pelle sono diversi tra uomini e donne, oggi quello che li accomuna è il desiderio di ottenere un aspetto complessivo sano e luminoso e allo stesso tempo il più possibile naturale”, spiega il dottor Simonelli. “In campo dermatologico sono stati fatti passi avanti in questo senso anche con lo sviluppo di nuove tecnologie come la biofotonica”.

Questa tecnologia sfrutta la luce, sottoforma di energia luminosa fluorescente, per riattivare e stimolare i naturali processi biologici delle cellule della cute, portando a un aumento della produzione di collagene fino al 400%*, migliorando l’incarnato, nonché attenuando i segni del tempo.

“L’energia luminosa fluorescente ha un’elevata sicurezza, con un fastidio minimo e pochi effetti collaterali transitori”, aggiunge il dottor Simonelli. “I risultati, in termini di pelle più tonica e radiosa, si notano sin dall’inizio del trattamento, con un miglioramento nel lungo periodo della texture e della qualità globale della cute”.