Grazie a un progetto di tecnologia e ricerca tutto italiano finanziato a fondo perduto il team azzurro torna a vincere dopo 20 anni

Ottimizzare la forma dello scafo e migliorarne la stratificazione per cercare di ovviare alla naturale deformata che ogni imbarcazione tende ad avere, sotto l’azione dei vogatori e dell’acqua stessa: questo il focus del progetto di innovazione con cui Filippi Lido ha conquistato la medaglia d’oro agli ultimi Mondiali di Canottaggio e punta ora a vincere le Olimpiadi di Rio 2016.

“Il processo a cui ci siamo affidati era già utilizzato per la Coppa America – afferma Alessandro Placido, ingegnere di Filippi Lido a capo del progetto – ma non era mai stato applicato nell’ambito del canottaggio, uno sport che, in un certo senso, presenta una difficoltà in più: quella di avere una persona che pesa molto più dell’imbarcazione stessa.”

Grazie al supporto di Warrant Group, società specializzata in consulenza direzionale, il progetto si è aggiudicato dalla Regione Toscana un contributo a fondo perduto di 210mila euro che ha portato allo sviluppo di quattro nuovi prototipi di scafi per imbarcazioni da competizione.