L’estate si avvicina e cresce il desiderio di esplorare nuove destinazioni. Che si tratti di immergersi nella natura mozzafiato dei fiordi norvegesi, di rilassarsi sulle spiagge tropicali della Thailandia o di lasciarsi affascinare dalla ricca cultura millenaria del Giappone, una sfida comune a tutti i viaggiatori resta la conversione semplice e conveniente delle valute estere.
Per rispondere a questa esigenza, XTB annuncia l’ampliamento del proprio eWallet, che ora supporta cinque nuove valute chiave: franco svizzero (CHF), peso messicano (MXN), yen giapponese (JPY), baht thailandese (THB) e corona norvegese (NOK).
Grazie all’eWallet di XTB, gli utenti possono convertire istantaneamente il proprio saldo tra valute diverse, evitando costose commissioni bancarie e tassi di cambio sfavorevoli tipici delle carte tradizionali. Un servizio non solo pensato per gli investitori, ma anche per i viaggiatori smart che vogliono gestire il proprio denaro in modo rapido, semplice e digitale. Bastano pochi clic sull’app per pagare, prelevare e spendere nella valuta locale, godendosi il viaggio senza pensieri.
Secondo l’Holiday Barometer diffuso dal Gruppo Europ Assistance, l’86% degli italiani pianifica almeno una vacanza estiva e solo 1 su 4 prevede di viaggiare solo nel Belpaese. Inflazione (77%), conflitti armati (58%), attacchi terroristici (51%), sicurezza personale (50%) e sanitaria (40%), clima politico nel Paese di destinazione (41%), eventi climatici estremi (42%) e turismo di massa (38%) sono le motivazioni che incidono di più sulla scelta della destinazione. Questi elementi riflettono un contesto globale di incertezza che impatta anche sulle dinamiche delle valute, confermando l’importanza di soluzioni finanziarie flessibili per i viaggiatori.
La situazione del mercato valutario
L’attuale condizione del mercato valutario si presenta come dollaro-centrica in senso negativo. Il dollaro statunitense sta perdendo terreno rispetto alle principali valute globali come euro (EUR), sterlina britannica (GBP), franco svizzero (CHF) e yen giapponese (JPY).
Tra le cause di questa svalutazione, spiccano le tensioni sui dazi commerciali, che rischiano di frenare il commercio internazionale — il cui riferimento principale rimane proprio il dollaro. Un rafforzamento del dollaro avrebbe un impatto assolutamente negativo e andrebbe ad inficiare negativamente sugli scambi commerciali; pertanto, il mercato valutario ha visto l’acquisto delle majors contro dollaro per bilanciare l’effetto negativo dei dazi.
Un dollaro più debole risulta però vantaggioso per il commercio globale e per gli stessi Stati Uniti, che devono ancora fronteggiare pressioni inflazionistiche costringendo la Federal Reserve a mantenere tassi d’interesse elevati più a lungo.
Franco Svizzero e Yen, due forze contrapposte?
È particolarmente interessante osservare CHF e JPY, entrambe in forte apprezzamento sul dollaro ma con condizioni macroeconomiche opposte. Mentre la Svizzera si confronta con un’inflazione negativa e ipotesi di taglio dei tassi, il Giappone si trova nella condizione di poter alzare i tassi per via di un’inflazione ben al di sopra del target.
Queste politiche monetarie divergenti però spingono entrambe le valute nella stessa direzione sul mercato valutario. Qualcuno dei due cambi contro il dollaro sta mentendo?
L’analisi dei titoli di Stato e dei livelli d’inflazione spiega questa dinamica: in Giappone i titoli di Stato vedono dei rendimenti al rialzo, mentre in Svizzera i rendimenti sono al ribasso, ma i rendimenti giapponesi sono inferiori rispetto all’inflazione, mentre in Svizzera sono superiori. Ne consegue che i titoli svizzeri, almeno sulla carta, risultano più appetibili ma offrono un rendimento molto basso a ridosso dello 0,2%.
In questo contesto quindi il mercato compra franchi svizzeri per bilanciare l’effetto negativo sul rendimento. Al contrario, in Giappone, i rendimenti dei titoli sono ben al di sotto dell’inflazione, e lo Yen – che vede dei tassi di interesse previsti al rialzo – risulta più appetibile rispetto ai titoli. Come possiamo notare a guidare il tutto è la dinamica tra tassi e inflazione, il che concorre ad un deprezzamento generalizzato del dollaro.
Euro e sterlina comandando il dollaro
Al momento, dal punto di vista tecnico, euro e sterlina mostrano una solidità crescente rispetto al dollaro, con un significativo recupero iniziato a fine 2024. Questa tendenza è stata influenzata dalle preoccupazioni legate ai dazi e al loro impatto potenzialmente negativo sul commercio europeo e britannico, oltre che sulle prospettive del potere d’acquisto.
Fino a prova contraria, la dinamica dei prezzi conferma la resilienza di queste valute, rafforzando ulteriormente il quadro di volatilità sul dollaro.
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